Dalla Francia all'Alto Adige la crema di latte senza calorie

Il vasto mondo delle startup ci ha insegnato che dietro ad ogni nuova impresa c’è sempre una grande storia, legata magari a personalità che hanno deciso di mettersi in gioco o più semplicemente nata da vicende personali più o meno gravi. È quest’ultimo il caso della startup DrMilch, fondata da Umberto e Laura Ronsisvalle , che dopo aver superato una fase molto delicata della loro vita, hanno deciso di rilanciarsi portando sul mercato la loro Dolcelatte, una crema universale a base di latte di montagna di alta qualità e fiore all’occhiello dell’azienda. La particolarità di questo prodotto è la bassissima percentuale di calorie e di sale e le moltissime proteine che contiene.

Gli avvenimenti che hanno segnato la loro vita privata, e spinti a creare una nuova azienda, sembrano essere usciti dalla penna di uno scrittore e sono proprio i due coniugi che hanno voluto raccontarci come è nato questo prodotto già ritenuto un game changer nell’ambito della Food Innovation: «Per noi è importante innovare e la nostra crema potrà cambiare le regole del mercato, provare per credere».

Dalla Francia all’Italia, una storia a lieto fine

Per scoprire le origini di questa crema e del concept di questo prodotto bisogna spostarsi Oltralpe, in Francia: «Io e Umberto abbiamo vissuto per più di vent’anni in Francia in un antico castello di un paesino popolato più da mucche e animali che da persone – spiega Laura – Un giorno mi sono imbattuta in un vecchio libro di ricette presente in una delle camere del castello e ho cominciato a preparare le confetture e creme presenti nel ricettario, tra cui una al latte che ho notato riscuotere un notevole successo. Dopo di che per diversi motivi abbiamo deciso di tornare in Italia, sull’Altopiano di Asiago, ed è in quel periodo che siamo stati vittime di un terribile incidente stradale in cui abbiamo scampato la morte solo per miracolo. Mio marito è rimasto in convalescenza per diversi mesi senza poter camminare e muoversi, motivo per cui molti amici e parenti venivano spesso a trovarci a casa. Per ringraziarli decisi di rispolverare la ricetta della crema che cucinavo in Francia, regalandone un vasetto ad ognuno e ricevendo successivamente solo feedback positivi, molti mi chiedevano direttamente la ricetta».

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Umberto e Laura  capiscono di dover sfruttare il potenziale che questa crema possiede e decidono di produrla a tutti gli effetti, non senza qualche difficoltà iniziale: «Iniziai a fare delle ricerche e a selezione i differenti tipi di latte per poterli adattare ad un gusto tipicamente italiano. Non era facile ma continuando a sperimentare capii che questa crema era ottima da poter utilizzare sia come dolce, quindi spalmabile, ma anche in abbinamento con sapori salati. È  di fatto un prodotto veramente duttile e che può soddisfare qualsiasi tipo di palato».

L’esigenza di allargarsi: dalla produzione artigianale all’industria

In poco tempo i due imprenditori hanno reso Dolcelatte un prodotto a 360 gradi, compiendo tanta strada, affinando la ricetta, depositando marchio e brevetti e creando anche uno shop dedicato al prodotto. La grande mole di domanda che colpisce il prodotto inoltre, ha costretto Umberto a dover modificare il tipo di produzione in quanto quello di tipo artigianale è risultato ormai stretto: «Dall’Altopiano di Asiago ci siamo poi spostati in Trentino, a Luserna, paese di montagna e patria del buon latte, dove avevamo il nostro laboratorio artigianale. Dato però il grandissimo successo che abbiamo avuto nei canali di vendita tradizionali e nella grande distribuzione, abbiamo dovuto abbandonare il posto perché non più consono al grande sviluppo che il prodotto chiedeva e questo con particolare riferimento alle grandi quantità di latte che il successo del prodotto avrebbero richiesto unitamente ad una logistica da grande azienda e non da laboratorio artigianale».

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Una decisione importante, che li ha portati fino al NOI Techpark di Bolzano, dove sono riusciti a muovere dei grandi passi verso un brillante futuro: «Siamo stati incubati al NOI, qua in Alto Adige dove il latte è di altissima qualità per il nostro prodotto. È importante per noi poter studiare approfonditamente il passaggio da prodotto artigianale ad industriale mantenendo viva la nostra storia, la qualità e le nostre caratteristiche creando innovazione. Lo scorso giugno siamo stati anche  protagonisti di un Breakfast, organizzato qua al parco Tecnologico, e che ha riscosso un grande successo, sintomo  del grande appoggio che IDM ci ha dato. Vogliamo restare qua dentro per un lungo periodo assieme al nostro team di ricercatori».

L’azienda sembra però guardare ad orizzonti ancora più lontani: in collaborazione con l’Università di Bolzano e quella di Milano è stato sottoscritto infatti un accordo per realizzare il passaggio di proprietà esclusiva dei diritti di Dolcelatte e per depositare a seguire tutti i brevetti di prodotto e di processo che ne risulteranno.

«Ad oggi DrMilch finanzia anche due dottorati di ricerca e due contratti di ricerca legati al progetto Dolcelatte ed ha in progetto alcune altre attività di R&D in collaborazione con altri importanti istituti di ricerca nazionali per quanto riguarda la tracciabilità della filiera di produzione tramite blockchain e per la produzione del proprio latte oltre che del proprio zucchero con una logica di economia circolare – spiega Umberto, e conclude – Lavoriamo per realizzare nell’arco di 36 mesi un importante stabilimento produttivo in Alto Adige oltre che una rete di negozi a proprio marchio, un allevamento di bovine da latte e un hotel dove sarà possibile vivere il mondo di Dolcelatte con una gastronomia stellata». Una startup che non vuole porsi limiti, credendo fortemente nelle potenzialità già dimostrate di questo prodotto di cui sicuramente sentiremo parlare ancora.

Alex Ginestous

 

 

 

 

 

 

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