Come cambiano le nostre città: «Decoro è civiltà?»

Cosa significa «decoro»? Quando gli spazi pubblici posso essere definiti «decorosi» e perché? «Decoro è civiltà?». Sarà questo il titolo e l’argomento del dialogo tra due esperti di cultura e società, Carmen Pisanello e Wolf Bukowski, che si terrà nello spazio de La Rotonda (Via Alessandria 47B) a Bolzano giovedì 31 maggio alle 19.30. Come e perché le trasformazioni degli spazi urbani in luoghi destinati solo al consumo, anche legato alla cultura, significano sottrazione di spazio e servizi a cittadini, residenti, abitanti? Ci interessa sapere e capire chi decide delle «nostre» città? All’interno del progetto di sviluppo di comunità La Rotonda, a cura della Coop. Soc. OfficineVispa e sostenuto dall’Assessorato alle Politiche Sociali, alla Cultura e al Patrimonio della Città di Bolzano, la confereneza, con l’introduzione e la guida di Gabriele Di Luca, darà modo di parlare e riflettere sulla trasformazione degli spazi pubblici in rapporto con l’ideale del decoro e della civiltà comune. Per capire le conseguenze della trasformazione e del cambiamento radicali di un quartiere in apertura verrà proiettato il documentario «Come se nulla fosse», di Clara Delva, Marcus Zahn e Nadja Werner: la vita attorno al quartiere dell’autostazione di Bolzano sarà esposta a un cambiamento radicale. Un senzatetto e una coppia in pensione devono fare i conti con la gentrificazione della propria città.

Cosa si intende per «decoro»? Esperti a confronto

L’immaginario del «decoro», nelle sue molteplici sfaccettature e implicazioni (leggi sulla pubblica sicurezza, profilazione razziale, ordinanze anti-poveri, architettura «ostile»), si sta concretamente applicando su alcuni soggetti sociali. Come funziona la retorica e quali sono le narrazioni alla base della dicotomia degrado/decoro? Sono queste «idee senza parole» ad aver ormai preso piede all’interno delle agende politiche europee, dopo essere state articolate a partire dagli anni ’90 negli Stati Uniti. «Decoro» è un termine utilizzato per denotare cose diverse e, spesso, imporle agli altri, funzionando per certi versi da collante sociale.

Carmen Pisanello

Vive a Bari dove lavora come mediatrice culturale, ricercatrice indipendente e attivista. Si occupa di esclusione sociale e di sociologia del controllo. Collabora con l’Archivio di genere, il gruppo di ricerca S/Murare il mediterraneo, l’Osservatorio Repressione e l’associazione di solidarietà sociale Yairaiha Onlus. È attivista nella rete transfemminista di Non Una di Meno e nel collettivo barese «Non solo marange – collettivo di mutuo soccorso legale». Collabora con Dinamopress e Globalproject. Ha scritto per la rivista Iconocrazia, ZonaLetteraria e per i Cahiers Europeèns de l’Imaginaire. Il suo primo libro è «In nome del decoro – dispositivi estetici e politiche securitarie» (Ombre Corte 2017).

Wolf Bukowski

Guest blogger del sito dei Wu Ming «Giap!» e autore per le Edizioni Alegre dei libri «La danza delle mozzarelle», un testo incentrato sulle trasformazioni dell’industria del cibo e della Grande Distribuzione Organizzata, e «La santa crociata del porco», un saggio narrato sui rapporti tra cibo, razzismo e lotta di classe. Ha collaborato con Linus, Nuova Rivista Letteraria e scrive per Internazionale, con cui ha pubblicato anche un reportage su Bolzano e il progetto Benko dal titolo «Bolzano e barbarie».

La Rotonda: tra società e cultura

La Rotonda, spazio di coesione sociale e partecipazione al servizio del rione don Bosco dal 2006, è un luogo polifunzionale posto in periferia, contenitore di risorse territoriali e cittadine alle quali tutti posso accedere, in grado di accogliere e valorizzare le iniziative soprattutto culturali, sociali e ricreative, informative e formative, i servizi per le famiglie, pratiche culturali e di cittadinanza attiva e pedagogia dell’esperienza. Nel 2007, proprio per la peculiarità dell’intervento (innovazione e qualità), gli stessi progetti di sviluppo di comunità dell’Associazione La Vispa Teresa (all’epoca titolare degli stessi) vengono riconosciuti dalla provincia di Bolzano come meritevoli del primo premio nella prima edizione dell’iniziativa Kultura Socialis. Da allora, in più di 10 anni, il progetto non ha mai abbandonato la sua doppia natura (sociale e culturale), arrivando a coinvolgere, grazie anche all’estrema variabilità delle proposte, un buon numero di cittadini: sono circa 40 i volontari attivi con le più diverse mansioni e almeno 400 i partecipanti abituali fra adulti, giovani e bambini. La cooperativa sociale OfficineVispa, a partire dalla fine dell’anno 2013, ha raccolto il testimone dall’Associazione La Vispa Teresa in merito ai servizi fino ad allora gestiti dalla stessa, iniziando a operare negli stessi un cambiamento resosi necessario dal mutare del contesto socio-culturale di riferimento e societario più in generale.

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