Consumatori, cresce la fiducia

In gennaio l’IRE – Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano – ha rilevato il clima di fiducia dei consumatori in Alto Adige. Il relativo indice è salito a +12,6 punti, con un aumento di 1,6 punti rispetto alla precedente indagine dell’ottobre 2017. Nell’ultimo anno la fiducia è migliorata in tutta Europa, grazie alla situazione positiva della congiuntura. Attualmente l’indice relativo all’Unione Europea è al livello più elevato da 17 anni.

La rilevazione dell’IRE evidenzia per il terzo trimestre consecutivo un miglioramento del clima di fiducia dei consumatori in Alto Adige. A gennaio il relativo indice si è attestato a +12,6 punti. Questo valore positivo indica che nella popolazione altoatesina vi è una netta prevalenza degli ottimisti sui pessimisti per quanto riguarda il futuro dell’economia. Rispetto alla precedente indagine dell’ottobre 2017, l’indice del clima di fiducia è aumentato di 1,6 punti. Gli altoatesini sono diventati più ottimisti in merito all’andamento dell’economia e dell’occupazione e sono migliorate le aspettative dei consumatori riguardo alle proprie opportunità di risparmio.

Rispetto allo scorso autunno il clima di fiducia è migliorato anche a livello europeo. A gennaio l’indice relativo all’Unione Europea si è attestato a +0,9 punti, superando così la soglia dello zero per la prima volta dal 2001. L’indice del clima di fiducia dei consumatori è positivo anche in Germania (+7,4) e in Austria (+12,1). Il valore dell’indice per l’Italia è attualmente di -6,0 punti. Tale dato, pur negativo, rappresenta un deciso miglioramento rispetto ai livelli di un anno fa: a gennaio 2017 l’indice era pari a -13,5 punti.

Il presidente della Camera di commercio, Michl Ebner, è soddisfatto del buon clima di fiducia dei consumatori: «Nel 2017 l’economia altoatesina è cresciuta in misura maggiore rispetto agli anni precedenti e si è nuovamente raggiunta la piena occupazione. Anche le previsioni per l’anno in corso sono positive. Vi sono quindi le premesse ottimali per intraprendere le riforme necessarie affinché l’Alto Adige resti, anche in futuro, una valida localizzazione per le imprese».

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