Commercio di vicinato, quasi quattro milioni ai negozi dal 2014

Un bilancio di quattro anni di politiche a sostegno del commercio di vicinato è stato tracciato dal presidente della Provincia Arno Kompatscher  durante la visita al negozio “Buchi” di Armin Lanznaster, ad Avigna nel Comune di San Genesio. Anche per il 2018 Lanznaster è stato beneficiario del contributo previsto dalla legge 4/1997 (Interventi della Provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige per il sostegno dell’economia) che supporta le attività di vicinato. «Essere l’unico presidio della zona è dura, ma ci motiva il fatto di rappresentare un punto di riferimento non solo materiale ma anche sociale per la popolazione» ha riferito il titolare, che insieme alla moglie Renate e alla figlia Miriam porta avanti un’attività giunta ormai alla quinta generazione. Grazie alla  norma provinciale – ribattezzata “Sostegno ai negozi di zia Emma” – fra il 2014 e il 2018 sono stati concessi 364 contributi a 86 esercizi che hanno ottenuto un’agevolazione per continuare a garantire il servizio del commercio di vicinato nelle zone periferiche o strutturalmente svantaggiate in provincia, per complessivi 3,7 milioni di euro.

Per l’edizione 2018 sono state ammesse all’agevolazione 84 richieste da tutta la provincia, per 864.500 euro: Val Pusteria (16), Val Venosta (15), Burgraviato (14), Valle Isarco (11), Alta Valle Isarco (10), Salto-Sciliar (9) e Bassa Atesina-Oltradige (9). Sin dall’introduzione del contributo nel 2014 Armin Lanznaster è stato ogni anno ammesso all’agevolazione, continuando così a prestare il proprio servizio nel negozio, ininterrottamente in attività dalla sua nascita nel 1909: oltre alla vendita di generi alimentari il negozio offre anche giornali e tabacchi, articoli elettronici, l’attività di internet-point e il servizio di consegna a domicilio. Nel 2016 il negozio è stato anche ristrutturato con l’aggiunta di un piccolo bar esterno, che lo ha reso ancora di più un punto di riferimento anche sociale per la frazione di Avigna. «Supportare le attività di commercio di vicinato è una priorità per la giunta provinciale. Si tratta di un servizio fondamentale per i cittadini delle zone periferiche, nei confronti del quale adottiamo un approccio globale a 360 gradi per mantenere vivi e vitali i centri abitati.Oltre alle politiche in tema di commercio, vogliamo garantire alla popolazione i servizi di base, sia nell’ambito di competenza pubblica – come nel caso delle Poste – sia in quello di competenza privata» ha chiarito Kompatscher.

I contributi a fondo perduto

Un altro pilastro per il sostegno alle piccole attività commerciali è stato confermato lo scorso aprile con la seconda edizione del bando a fondo perduto per gli investimenti aziendali delle piccole imprese previsti sempre dalla legge 4/1997. Alla luce dell’esperienza dell’edizione 2017, quest’anno la giunta ha modificato i criteri di applicazione introducendo per la prima volta una graduatoria separata dedicata esclusivamente alle attività del settore commercio e servizi, cui viene destinata la somma di un milione di euro. I nuovi criteri premiano proprio quegli esercizi che svolgono un “servizio di vicinato” in zone svantaggiate. Fra questi sono ricompresi anche i negozi al dettaglio situati in quartieri periferici di comuni con più di 10.000 abitanti, al di fuori dunque dal centro storico e dal centro urbano. Negozi di vicinato della provincia e dei quartieri periferici dei centri urbani principali vengono sostenuti con un premio di 30 punti ai fini della graduatoria per l’ottenimento dell’agevolazione per investimenti mobili. Termine ultimo per la presentazione delle domande di contributo è il 30 giugno 2018, la graduatoria verrà approvata entro il 15 settembre di quest’anno.

Aperture domenicali, dialogo con Roma

L’approccio è quello di sostenere in modo equo tutte le attività commerciali delle zone svantaggiate, nelle aree agricole e montane della provincia così come nei quartieri periferici dei nuclei urbani più popolati, dove i grandi centri commerciali minacciano le attività più piccole, spesso a conduzione familiare. «Grazie alla norma di attuazione del luglio 2016, che ha posto le basi per una limitazione del commercio al dettaglio nelle zone produttive, abbiamo raggiunto un risultato storico per il tessuto economico e sociale della provincia. Avere ristabilito la nostra competenza primaria in materia di pianificazione urbanistica e commerciale rappresenta la premessa fondamentale per garantire uno sviluppo equilibrato e sostenibile su tutto il territorio provinciale» ha sottolineato Kompatscher. Tale norma di attuazione è stata infatti la base per la modifica alla legge urbanistica approvata con la legge provinciale n. 22 del 20 dicembre 2017, che disciplina in maniera molto stringente l’insediamento delle attività di commercio al dettaglio nelle zone produttive. Tale modifica non è stata impugnata dal Consiglio dei Ministri innanzi alla Corte Costituzionale, dove è invece ancora pendente l’impugnativa contro l’articolo 8 della legge 10/2014 ed i ricorsi in via incidentale proposti da soggetti privati del mondo economico locale. Nel frattempo il Consiglio dei ministri ha invece rinunciato all’impugnativa della legge provinciale n. 3/2013 con cui si era parimenti tentato di tutelare il commercio di vicinato limitando gli insediamenti commerciali nelle zone produttive. «La liberalizzazione totale degli orari dei negozi è una strada sbagliata, che danneggia il commercio di vicinato» ha concluso Kompatscher, che ha accolto con favore il progetto del Governo di rivedere la norma.

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