Cinque anni con Salto.bz: fatti, opinioni (e partecipazione)

Salto.bz compie cinque anni. Ed è una buona notizia per tutti: fare giornalismo partecipato e di qualità in Alto Adige è possibile. E lascia il segno. Sono stati cinque anni importanti questi per la nostra provincia: cinque anni coincisi con la rivoluzione generazionale che ha interessato l’Svp, portanto al governo Arno Kompatscher, quelli in cui gli antichi equilibri hanno iniziato ad incrinarsi. È cresciuta l’innovazione, è cresciuta l’apertura verso l’esterno e per tanti (anche per noi di Alto Adige Innovazione che siano nati dopo, solo a fine 2015) questo portale giornalistico bilingue ha costituito un punto di entrata, sincero e spietato all’Alto Adige da cartolina che non c’è più. Salto.bz ha accompagnato la nostra provincia, le due principali comunità linguistiche che la abitano, all’impatto con un futuro fatto di migrazioni, innovazione e perdita di autoreferenzialità. Alla festa di sabato 19 maggio, allo Stanglerhof di Fiè allo Scilliar, animata da ottima musica e performance artistiche – come quella di Benno Simma – hanno partecipato in tanti: amici di Salto, i suoi giornalisti ed editorialisti, i soci della cooperativa Demos 2.0 che ha dato vita a questo caso più unico che raro di avventura editoriale partecipativa. «Da due anni – ha detto un sollevato Max Benedikter, presidente della cooperativa che edita Salto.bz – Salto è uscito dall’adolescenza».

In effetti la direzione di Christoph Franceschini ha dato un’impronta chiara a Salto.bz: fatti, opinioni (come cita il claim della testata) ma anche inchieste scomode, senza sconti. Giornalismo vero, di quello che lascia il segno. E una schiera di giovani professionisti a farsi le ossa accanto a grandi firme del giornalismo sudtirolese. Il peso di Salto.bz in questi anni è aumentato e, gli auguriamo, è destinato ad aumentare ancora. Di passaggio alla festa di Salto, allo Stanglerhof, anche il presidente della Provincia Arno Kompatscher, la capogruppo dei Verdi in consiglio provinciale Brigitte Foppa e il consigliere verde Hans Heiss. Tre presenze significative per l’unico media veramente interetnico della provincia. Assente (ingiustificabile) il Partito Democratico.

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