Capitale cultura 2020: ecco la candidatura di Merano, piccola Europa d'Italia

«La piccola Europa d’Italia»: è questo il motto con il quale Merano ha deciso di candidarsi come capitale italiana della cultura 2020. Il sindaco Paul Rösch e il vicesindaco Andrea Rossi hanno presentato oggi, 15 settembre, in una conferenza stampa in municipio la documentazione inoltrata al Ministero dei Beni culturali illustrando anche i numerosi punti del programma e gli investimenti previsti.

Oggi, 15 settembre, scade il termine ultimo per la presentazione al Ministero dei Beni culturali dei dossier di candidatura a »Capitale italiana della cultura 2020» predisposti dai Comuni interessati. Anche la città di Merano ha accettato la sfida e ha spedito ieri mattina il proprio dossier, un documento che consta di 60 pagine. «Il fatto che in riva al Passirio i due gruppi linguistici, quello italiano e quello tedesco, siano parimenti rappresentati ha reso Merano una sorta di piccola Europa d’Italia. E questo è anche il motto che ispira la nostra candidatura» ha sottolineato il sindaco Rösch.

Una città di cultura con due anime

«Il nostro obiettivo — in questo confronto che ci vede concorrere con altre 45 città italiane — è convincere il Ministero delle peculiarità storiche e culturali che contraddistinguono Merano» ha precisato il vicesindaco Rossi. «Merano è una città con due anime: per noi l’incontro di queste due diverse anime e delle rispettive sensibilità è l’aspetto fondamentale. In fin dei conti non viene premiata e riconosciuta la capitale della cultura italiana, bensì la capitale italiana della cultura» ha fatto osservare Rossi.

Con questa visione innovativa e anche un po’ provocatoria Merano vuole dinstinguersi dalle altre città concorrenti. Fra le iniziative programmate figura un congresso intitolato «Le Merano d’Europa», un’officina del pensiero nell’area delle caserme, una nuova serie di concerti battezzata «cc – connection/concerts» e previste nell’ambito delle Settimane musicali meranesi, un’accademia degli alunni, ovvero una rete di interazione e comunicazione per tutti coloro che hanno frequentato le scuole a Merano. Il dossier elenca anche nel dettaglio gli investimenti che l’amministrazione intende attuare e che ammontano complessivamente a 12,6 milioni di euro. Con questi fondi verrà ad esempio finanziata la realizzazione di una nuova succursale della biblioteca a Sinigo (550.000 euro), di un sede per Ò.P.L.A., l’archivio dei libri d’artista per bambini (1,3 milioni di euro), di un collegamento diretto fra la cappella di Santa Barbaba e il Palais Mamming Museum (400.000 euro) nonché di un percorso sopra i tetti di Merano (350.000 euro).

Ma sono state preventivate anche altre spese, che a prima vista non sono direttamente collegate al settore cultura, come ad esempio per la creazione di un nuovo bikepoint (510.000 euro) e l’ampliamento della rete di passeggiate e sentieri pedonali (535.000 euro). «Molte altre città che hanno partecipato in passato a questo concorso, hanno presentato programmi di spesa assai più onerosi. I nostri progetti verrebbero finanziati con i mezzi in parte già stanziati dall’Amministrazione comunale, con il contributo di un milione di euro garantito dal Ministero, con contributi da parte di istituzioni private e pubbliche, con sponsorizzazioni, marketing e con gli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti di ingresso alle varie manifestazioni» ha chiarito Rossi.

Costo della candidatura: 250 Euro

Per evitare costi eccessivi, la predisposizione del dossier non è stata affidata – nel rispetto della delibera adottata a questo riguardo dalla Giunta comunale – a una agenzia esterna, ma sono stati gli uffici comunali a farsi carico, assieme a numerosi operatori culturali della scena meranese impegnatisi a titolo volontario, di elaborare tutta la documentazione necessaria per poter partecipare al concorso. Ciò ha consentito di contenere i costi di produzione del materiale in 250 euro, spesi, questi, per la stampa del dossier. Il sindaco Rösch ha voluto sentitamente ringraziare le cinquanta persone che hanno collaborato con i funzionari del Comune: «L’impegno volontario e gratuito di così tanti cittadini e di così tante cittadine di entrambi i gruppi linguistici dimostra che siamo una città culturale viva e della quale andare fieri» ha fatto notare Rösch.

Il giubileo dei 700 anni come modello

Se la candidatura di Merano dovesse risultare vincente, l’Amministrazione comunale potrà avvalersi delle esperienze maturate nell’organizzazione degli eventi per il giubileo dei 700 anni. «Se Merano venisse eletta capitale italiana della cultura 2020, avremmo già la ricetta pronta: coinvolgere il più possibile le associazioni locali, i quartieri e la cittadinanza intera» ha osservato Rossi. «Ma siamo preparati anche al caso che la candidatura non dovesse andare a buon fine» ha assicurato il vicesindaco. «Ovviamente, nell’elaborare il programma, abbiamo fatto affidamento su contributi e sostegni che ci consentirebbero di effettuare maggiori investimenti nel settore culturale. Ma la maggior parte dei progetti sono già contemplati dal programma di governo 2015-2020. Quindi li realizzeremo, in un caso o nell’altro» ha concluso Rossi.

In ottobre e novembre una commissione tecnica altamente qualificata effettuerà una prima selezione e sceglierà le dieci città più rappresentative. Le rispettive amministrazioni verranno quindi invitate a Roma per presentare il programma predisposto a corredo della candidatura. Il nome della città che potrà fregiarsi del titolo di capitale italiana della cultura 2020 verrà reso noto nel mese di gennaio del prossimo anno.

Il dossier può essere scaricato dalla pagina: https://www.comune.merano.bz.it/it/Merano_la_piccola_Europa_d_Italia_1

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