Cambiamento demografico del lavoro, l'analisi: «Servono nuovi impulsi»

Uno dei fattori che influenzano maggiormente il mercato del lavoro altoatesino è rappresentato dal cambiamento demografico della popolazione e dei lavoratori. Negli ultimi vent’anni la popolazione altoatesina è cresciuta di 75 mila residenti e il numero di lavoratori dipendenti di quasi 66.000 unità. Quest’ultima crescita è stata possibile soltanto grazie al crescente supporto da parte di lavoratori di fuori provincia ed alla crescente partecipazione al mercato del lavoro delle donne e degli over 50. Una ricerca svolta dall’Osservatorio del mercato del lavoro e pubblicata nell’ultimo numero del bollettino Mercato del lavoro news fornisce una panoramica complessiva del cambiamento che ha caratterizzato negli ultimi 20 anni la struttura del mercato del lavoro provinciale.

Analisi cambiamento: ecco i risultati

Dall’analisi emerge chiaramente che in tutti i settori economici si è registrato un significativo invecchiamento degli occupati, anche se questo processo evidenzia differenze a seconda dei settori e delle qualifiche. In alcuni settori rilevanti, come la pubblica amministrazione e l’industria, nei prossimi anni si registrerà un numero particolarmente elevato di pensionamenti e ciò richiederà l’adozione di adeguate misure per assicurare il turn-over degli occupati. Per quanto riguarda i settori dell’agricoltura ed alberghiero l’analisi pone in evidenza che la notevole crescita registrata negli anni scorsi non sarebbe stata possibile senza l’apporto di forza lavoro proveniente da fuori provincia e ciò non ha comunque rallentato in maniera significativa l’invecchiamento degli occupati in questi due settori.

Secondo l’assessore provinciale al lavoro, Philipp Achammer, dalla ricerca emerge che anche il mercato del lavoro altoatesino ha bisogno di nuovi impulsi. “Il prolungamento dell’attività lavorativa deve essere visto come una chance e ciò può essere favorito da un costante miglioramento delle condizioni di lavoro per gli occupati e da adeguate condizioni quadro per le aziende. Dall’analisi si nota che vi sono aziende con maggiore capacità di reclutare giovani lavoratori ed in questo senso dobbiamo orientare il nostro impegno. Il fatto che le competenze del mio Dipartimento riguardino il lavoro, l’economia e la formazione crea i migliori presupposti in questo senso”.

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