Bressanone, l'Asl concede il congedo matrimoniale a psicologo gay

Cristian Wieser ha vinto la sua battaglia: l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, scrive l’Ansa, ha riconosciuto all’uomo, uno psicologo dipendente dell’azienda, 15 giorni di congedo matrimoniale. La notizia sta nel fatto che Wieser è sposato con un uomo e dunque secondo la legge italiana il suo matrimonio, celebrato nel 2012 a Berlino con il compagno austriaco, non ha effetti legali. Tornato a Bressanone, lo psicologo aveva chiesto alla Asl il congedo riconosciuto a tutte le coope eterosessuali, ma gli era stato negato. Da allora l’avvio di una lunga battaglia legale che oggi ha avuto il suo lieto fine.

La notizia è stata diffusa anche dal sito Gaypost.it, che riporta le parole dell’avvocato della coppia, Michele Giarratano dello studio legale Gay Lex: «Inizialmente abbiamo tentato di trovare un accordo con l’Asl di Bressanone, segnalando come il comportamento dell’azienda fosse discriminatorio e allegando le numerose pronunce (soprattutto europee) in merito. Dall’altra parte però abbiamo trovato un muro di gomma».

Bressanone, congedo parentale ai due sposi

Parte allora la causa contro l’Asl di fronte al Tribunale di Bolzano, cui i due contestano la discriminazione sul posto di lavoro. La notizia di queste ore è che, anziché attendere la pronuncia del giudice l’azienda sanitaria ha riconosciuto spontaneamente al dipendente quindici giorni di congedo matrimoniale.

Il passo indietro dell’azienda sanitaria viene così incontro alle richieste della coppia gay e pone fine alla disputa, e d’ora in poi rappresenterà un precedente in Italia. «È un risultato davvero importante – commenta l’avvocato Giarratano a Gaypost.it – soprattutto tenuto conto che il datore di lavoro non è un’azienda privata ma un ente pubblico».

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