Assoimprenditori, assemblea all'insegna dell'Europa (e qualche frecciata su retribuzioni, innovazione e piano acustico)

Un’assemblea all’insegna dell’Europa quella di Assoimprenditori Alto Adige. A due giorni dal voto di domenica non poteva che essere così: dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia al presidente di Assoimprenditori Alto Adige Federico Giudiceandrea passando per il Landeshauptmann Arno Kompatscher, tutti hanno richiamato a un voto responsabile per costruire un’Europa nuova ma senza cedere ai sovranismi locali. Infrastrutture, mercato unico, assenza di frontiere sono alla base dello sviluppo del Continente. «La sfida non è tra nazioni, ma tra continenti», il messaggio di Boccia. Ad aprire l’assemblea un video voluto da Assoimprenditori e prodotto da Blum. Business as a medium, in cui dipendenti delle ditte altoatesine provenienti da tutta Europa pronunciano, nella propria lingua, la frase: «Io, tu, noi siamo l’Europa». Proprio «L’Europa siamo tutti noi» era il titolo dell’assemblea alla quale hanno parte quasi cinquecento imprenditori altoatesini.

«Un’Europa forte è fatta di regioni e territori forti. Con orgoglio definiamo la nostra terra una piccola Europa nel cuore dell’Europa – ha detto Giudiceandrea ripreso poi da Kompatscher -. Impegniamoci insieme per rendere più forte anche l’Alto Adige, chi ci vive e chi lavora. Le nostre imprese lo fanno tutti i giorni: creano posti di lavoro, investono sul territorio e con i loro prodotti portano l’Alto Adige in tutto il mondo. Per metterle nelle condizioni di continuare a farlo, di continuare a creare occupazione di qualità e generare quel valore aggiunto indispensabile per finanziare il welfare e i servizi pubblici, dobbiamo davvero far diventare l’Alto Adige una piccola Europa nel cuore dell’Europa». Un messaggio sposato in pieno dal Landeshauptmann e anche da Boccia: «In Europa – ha detto il presidente nazionale di Confindustria – si va non per sbraitare e o battere i pugni ma per trattare con fermezza sugli interessi nazionali. Abbiamo bisogno di accordi per poter competere sui mercati globali. I nostri competitor sono Cina e Usa, non altri Paesi europei».

Al di là del richiamo ai temi europei non sono mancate alcune sottolineature a livello locale su temi caldi: retribuzioni e carovita, investimenti in innovazione, convivenza tra aree industriali e residenziali. Siamo a colpi di fioretto, non di sciabola, certo, ma abbastanza ben indirizzati da far notare una palese differenza nell’atteggiamento degli industriali (e probabilmente gradimento, in prospettiva) tra Kompatscher e l’assessore all’economia (e obmann Svp) Philip Achammer («Lieber Philipp»). La prima riguarda la proposta di sgravi alle aziende che destinino questo vantaggio all’aumento salariale dei dipendenti.

«Le imprese dell’industria hanno creato quell’occupazione che tutti noi vorremmo avere – ha attaccato Giudiceandrea –  Occupazione di alta qualità, ben retribuita e sicura. Lo voglio sottolineare con grande chiarezza riguardo al dibattito sull’adeguatezza delle retribuzioni in Alto Adige: le imprese dell’industria e dei servizi ad essa associati hanno fatto la loro parte. Nelle nostre aziende associate la retribuzione media è più elevata del 40 per cento rispetto a quella del resto della provincia, perché più le imprese sono strutturate, produttive, innovative e orientate all’export, più pagano i propri collaboratori. Anche in questo caso chiedo alla politica di concentrarsi sui propri compiti: la contrattazione spetta alle parti sociali. La politica può fare comunque molto: il problema non è lo stipendio lordo, ma quello netto. Per ogni euro che i nostri dipendenti ricevono come stipendio netto, un altro euro finisce nelle casse della pubblica amministrazione sotto forma di tasse e contributi. Ridurre il cuneo fiscale è fondamentale! Possiamo agire anche contro il carovita. Ciò che incide maggiormente sulle spese delle nostre famiglie è il costo della casa. Per ovviare a questa situazione abbiamo avanzato molte idee, purtroppo senza grandi risultati: negli annil’edilizia abitativa privata ha subito continue limitazioni con la conseguenza che i prezzi dei terreni sono aumentati in maniera esponenziale e questo chiaramente si riflette su affitti e prezzi delle case. Siamo pronti a ridiscutere le nostre proposte e a elaborare insieme soluzioni concrete».

Stoccata (preventiva) anche su NOI Techpark.  «Sapete bene qual è la nostra posizione in merito al Parco tecnologico: il vero motore dell’innovazione sono le imprese, mentre l’amministrazione pubblica è chiamata a investire nei cervelli e non nei muri. In queste settimane ho potuto confrontarmi più volte in maniera aperta e costruttiva con il Presidente della Provincia, Arno Kompatscher. Ci ha assicurato che lo sviluppo delle aree private del NOI Techpark sarà affidato completamente alle imprese e che non saranno più impiegati altri fondi pubblici per la loro edificazione. Di questo lo ringrazio e assicuro la nostra piena disponibilità a collaborare in modo ancora più stretto sia per quanto riguarda la costruzione, ma anche per quanto riguarda la gestione del polo tecnologico. In futuro il NOI Techpark dovrà orientarsi in modo prioritario ai bisogni delle imprese: finora questo non è infatti accaduto in maniera sufficiente». Testimonianza a favore da parte del nuovo parco tecnologico di Bolzano è arrivata da Dr. Schär che nel corso del dibattito ha annunciato uno spostamento dell’investimento in ricerca e sviluppo da Trieste proprio al NOI Techpark e a Laimburg. Ultimo messaggio, quello rivolto alle amministrazioni comunali, in primis quella di Bolzano rappresentata dal sindaco Renzo Caramaschi: «Le limitazioni imposte dai piani acustici e quelle che potrebbero arrivare con la riforma urbanistica mettono a rischio la competitività e i posti di lavoro. Non chiediamo corsie preferenziali, ma per creare occupazione e valore aggiunto abbiamo bisogno di lavorare con le stesse regole e in un contesto competitivo in linea con quello dei nostri concorrenti nel resto del mondo».

 

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