Appalti, allarme della SgbCisl: «Senza linee guida della legge lavoratori non tutelati»

La legge provinciale in materia di appalti è stata approvata a gennaio 2017 dal Consiglio Provinciale, ma mancano ancora le linee guida. «Senza di esse i lavoratori coinvolti da appalti di servizi non sono meglio tutelati». A dirlo in una nota la SgbCisl che «chiede pertanto che la Giunta provinciale dia una risposta concreta entro il termine della legislatura a questi lavoratori, che altrimenti rischiano di percepire meno di quanto gli spetterebbe»-

«Negli appalti di servizio ad alta intensità di manodopera riscontriamo spesso casi di personale sottopagato – prosegue il sindacato -. Si tratta di lavori per i quali il costo del personale supera il 50% dell’importo totale del valore dell’appalto. Per tutelare il personale riteniamo sia necessario che venga applicato il contratto collettivo corrispondente alle mansioni prevalenti a cui sono adibiti i lavoratori. Va evitata l’applicazione di “accordi pirata”, regolamentazioni collettive ”al ribasso” sottoscritte da sindacati e rappresentanze d’impresa non presenti sul territorio. Inoltre, laddove esistano, vanno applicati i contratti provinciali che normalmente prevedono condizioni migliorative per gli addetti».

«In tutti i casi la congruità del costo del lavoro della manodopera utilizzata va verificata ad ogni pagamento a favore dell’appaltatore. Se i costi sostenuti dall’impresa sono inferiori a quelli previsti dal bando di gara, significa che al personale sono state applicate condizioni inferiori a quelle di cui avrebbe diritto e, se la linea giuda fosse già in vigore, andrebbero sospesi i pagamenti in attesa degli accertamenti. Queste disposizioni sono contenute nella legge provinciale in materia di appalti, ma per produrre effetti servono le linee guida, che ad oggi non sono stata ancora definite e tantomeno approvate. A nostro avviso la pubblica amministrazione ha l’obbligo morale di garantire che le imprese, alle quali lei stessa assegna dei servizi in appalto, siano tenute ad applicare al personale il contratto collettivo di riferimento. Ciò anche per evitare una concorrenza e una competizione nella quale i costi dell’offerta più bassa sono scaricati sulle spalle e sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici. Le linee guida dovrebbero garantire infine anche una adeguata tutela nel caso di rinnovo o  cambio d’appalto».

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