Alto Adige, oltre 70mila impianti a legna. Ecco come usarli

Due stufe. Da una esce fumo impalpabile nessun odore sgradevole, fiamma da blu a rosso chiaro, poca fuliggine e poche emissioni nocive. Dall’altra fumo fitto e intenso, odori sgradevoli, fiamma tra il rosso e il rosso scuro, molta fuliggine ed emissioni nocive. Con una dimostrazione pratica di combustione a legna in piazza a Laces, condotta dallo spazzacamino fumista Christian Dorfmann, l’Agenzia provinciale per l’ambiente ha mostrato ai cittadini le modalità corrette nell’impiego delle stufe a legna manuali e reso visibili gli effetti negativi che derivano da una cattiva e incompleta combustione, dovuta anche all’impiego di legna umida non stagionata o trattata, carta di giornali, cartone e rifiuti domestici.  È partita così, alla presenza di studenti e cittadini interessati, la nuova campagna di sensibilizzazione “Riscaldare con la legna, ma bene!” che nelle prossime settimane e mesi farà tappa in altri sette comuni di aree rurali in Alto Adige. “Grazie a una gestione più corretta degli impianti – ha detto Georg Pichler, direttore dell’Ufficio aria e rumore – l’obiettivo è quello di ridurre le polveri sottili e la presenza di sostanze tossiche quali il benzoapirene, il cui valore annuale viene superato fino a tre volte, mentre per le polveri sottili PM10 non vi sono più stati superamenti del valore limite annuale”. Il benzoapirene, che è un idrocarburo, una sostanza solida tossica che si lega alle particelle di polvere presenti nell’aria e viene respirata e depositata nei polmoni, è dimostrato che è anche cancerogena.

Oltre 70mila piccoli impianti a legna

“In Alto Adige su 90mila impianti a legna circa l’80 per cento, ovvero oltre 70mila, sono piccoli impianti quali stufe a ole, stufe economiche, caminetti alimentati a mano. Gli impianti di grandi dimensioni, invece, hanno un’alimentazione automatica” ha fatto presente Pichler, sottolineando che “in base al catasto delle emissioni 2015 proprio gli impianti a legna sono responsabili di più del 60% delle polveri sottili rilevate in provincia di Bolzano, mentre il traffico veicolare ne produce attorno al 18 per cento. Per quanto attiene la produzione di benzoapirene, oltre il 90% è da ricondurre agli impianti a legna”. L’assessore provinciale all’ambiente e energia Richard Theiner, che questa sera alle ore 19.30 presso il Culturforum a Laces parteciperà all’iniziativa d’informazione sulla tematica organizzata per la popolazione, ricorda che “già con la costruzione dell’impianto di teleriscaldamento di Laces nel 2008 si sono potuti raggiungere risultati positivi per la qualità dell’aria come evidenziano i dati rilevati dalla stazione fissa. Ora, seguendo delle semplici regole e precauzioni è possibile per ogni singolo nella gestione corretta dei piccoli impianti casalinghi contribuire in modo facile a migliorare ulteriormente la qualità dell’aria riducendo il consumo energetico con riduzione della spesa”.

Bruciare in modo corretto

Il Comune di Laces ha sottolineato il sindaco Helmut Fischer accoglie con favore l’iniziativa: “bruciare a legna ha una tradizione centenaria, il legno è disponibile in loco ed è ecologico, ma bisogna far fuoco in modo corretto. La stufa di casa non è un inceneritore per bruciare rifiuti. Prima delle sanzioni sono le informazioni a far cambiare abitudini, aspetto importante questo, perché l’aria che si inquina è quella che respiriamo”. Corretto è l’aggettivo ricorrente per una buona combustione, come hanno spiegato gli spazzacamini Richard Schupfer e Manfred Baumgartner, presidente e vicepresidente dell’associazione di categoria all’interno dell’associazione provinciale artigiani (APA): il caricamento corretto del combustibile giusto, l’accensione corretta con accensione dall’alto con accendifuoco ecologici, la combustione corretta con presa d’aria completamente aperta durante la combustione, installazione corretta e pulizia e manutenzione corretta dell’impianto. Dopo l’avvio a Laces la campagna proporrà manifestazione analoghe in altri sette comuni, la prossima il 26 ottobre a Campo Tures, quindi fino al marzo 2018 sono già stati programmati appuntamenti ad Appiano, Sarentino, San Lorenzo, Lagundo, Vipiteno e Sluderno.

Sensibilizzazione fin dalla scuola

L’azione di sensibilizzazione ha avuto un’anteprima presso le scuole di Laces. Heidi Thaler del servizio educazione ambientale dell’Agenzia provinciale per l’ambiente spiega che “gli alunni della scuola elementare hanno potuto godere di uno spettacolo di burattini incentrato sulla tematica “Feuer frei mit Fritz- Pronti a far fuoco con Fritz” e realizzare una mostra di disegni allestita presso il Municipio. Per gli allievi della scuola media, presenti anche alla dimostrazione odierna in piazza, è stato proposto un workshop “LebensmittelLuft – Ho bisogno d’aria”. La sensibilizzazione  è importante parta fin dalla giovane età, e sono in totale 1.500 i bambini e i ragazzi coinvolti nella campagna di sensibilizzazione in otto località”. Presso il gazebo allestito in piazza Lacus funzionari dell’Ufficio aria e rumore della Provincia hanno consegnato flyer informativi, mentre Heidi Rabensteiner responsabile di Energieforum Südtirol e il consulente energetico Christof Gabloner hanno risposto ai quesiti dei cittadini e fornito consigli utili per un comportamento corretto nella gestione degli impianti a legna.

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