Alcol e droghe sul posto di lavoro, in arrivo (nuovi) oneri per l'imprenditore

Ben presto i datori di lavoro potrebbero essere costretti a fare i conti con degli obblighi aggiuntivi in riferimento al consumo di alcolici e droghe sul posto di lavoro. La relativa proposta di legge è in fase di trattazione. Nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni si sta attualmente discutendo in riferimento ad una proposta contenente delle disposizioni relative al consumo di alcolici e droghe sul posto di lavoro. In determinate professioni, come ad esempio nei trasporti o nel settore edile, l’accoglimento della proposta in oggetto è destinata a portare con sé una serie di obblighi ulteriori per i datori di lavoro.

Questi ultimi sarebbero ad esempio chiamati ad attivare delle misure di sensibilizzazione in azienda per la prevenzione della tossicodipendenza. Al contempo la proposta definisce dei limiti di tasso alcolico da applicare in determinati casi. Fissare tali valori significherebbe tuttavia introdurre un obbligo effettivo per il datore, il quale sarebbe chiamato a misurare il tasso alcolico prima dell’inizio del lavoro: «Una simile verifica non sarebbe praticabile e sarebbe inevitabilmente connessa a costi ed oneri aggiuntivi a carico delle aziende» ha evidenziato il vice presidente di lvh.apa Martin Haller. In base alla proposta in oggetto, il datore di lavoro deve anche considerare l’opportunità di inserire in azienda dei test rapidi per l’autocontrollo. Anche in questo caso si tratta di un onere non certo da sottovalutare. Proprio per questo i vertici di lvh.apa hanno deciso di seguire da vicino gli sviluppi relativi alla proposta in oggetto ed in passato hanno già avuto modo di intervenire contro le modifiche in oggetto di concerto con l’SWR.

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