Aeroporto di Bolzano, il modello è Innsbruck. A decidere sarà il referendum

Sognando Innsbruck. In estrema sintesi, forse brutale ma efficace, è questo il piano di rilancio dell’aeroporto di Bolzano. Presentato da Johann Frank, l’esperto dell’Airport Consulting di Vienna ingaggiato dalla Provincia altoatesina, il business plan ha preso in considerazione quasi 300 aeroporti che si pensa possano equivalere, per traffico e dimensioni, al futuro scalo di Bolzano. A quanto pare la soluzione migliore era quasi dietro l’angolo: «Il primo collegamento che riusciremo ad attivare sarà quello per Roma. Le compagnie? Volevano un concetto chiaro e adesso ce l’hanno – ha sottolineato Otmar Michaeler – Per Bolzano il rilancio dell’aeroporto è un’occasione imperdibile e il modello deve essere Innsbruck dove i pernottamenti sfiorano il milione contro i nostri 290 mila». Non sempre l’erba del vicino è quella più verde, come ha ricordato lo stesso Michaeler, ma l’Austria è un buon esempio. «Hanno sette aeroporti di cui sei funzionano molto bene, compreso Innsbruck. Fa eccezione Klagenfurt, città che ha perso 7 milioni di pernottamenti in 15 anni».

Ma come sarà il futuro aeroporto di Bolzano? Gli aerei più grandi potranno atterrare con un massimo di 156 passeggeri (Airbus 319, Boeing 737 ma anche Dash da 80 posti). Per farlo avranno a disposizione una pista di 1.462 metri, frutto di un investimento che toccherà 58 milioni in vent’anni almeno 170 mila passeggeri. Rimane il nodo del referendum popolare: saranno i cittadini a decidere se il sogno di un aeroporto stile Innsbruck rimarrà nel cassetto o potrà prendere vita. Il prossimo giugno si andrà alle urne per esprimersi: l’esito non è vincolante per legge, ma tutte le parti in gioco, in testa la Provincia, hanno già fatto sapere che rispetteranno l’esito.

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