Zanzara tigre, via alla prevenzione: ecco le misure da poter adottare

La presenza della zanzara tigre in Alto Adige è aumentata in modo esponenziale negli ultimi anni e si è insediata stabilmente nel fondovalle dalla Bassa Atesina e nella val d’Adige, da Salorno a Merano. “Per limitare la proliferazione della zanzara tigre durante la stagione calda è necessario adottare fin dalla primavera misure adeguate”, fa presente Edith Bucher, esperta dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del climache invita i cittadini a fare la loro parte in quest’azione preventiva.

Zanzara tigre, monitorato lo sviluppo

Il Laboratorio biologico dell’Agenzia provinciale per l’ambiente dal 2013 monitora lo sviluppo della presenza della zanzara tigre in Alto Adige. Dai campionamenti emerge che il numero medio di uova nel periodo 2014-2017 è quintuplicato. Nel 2019 il monitoraggio è già partito da metà aprile e il gruppo di lavoro zanzara tigre si è già riunito due volte per coordinare gli interventi fra enti pubblici. Vi partecipano accanto agli esperti del Laboratorio biologico dell’Agenzia, rappresentanti dell’Azienda sanitaria e dei Comuni di Bolzano e Merano. In questi giorni fuoriescono le prime larve di zanzara tigre che si svilupperanno in esemplari adulti non appena le temperature saranno più miti. La zanzara tigre, infatti, ha superato l’inverno sottoforma di uova resistenti alle temperature fredde che ora in primavera si schiudono. Un esemplare adulto nato in primavera, nel corso dell’estate può dar vita a miliardi di altre zanzare tigre nei mesi estivi. Essendo attive nelle ore diurne questi insetti rendono difficoltosa la permanenza all’aperto in giardini e parchi.

Evitare ristagni d’acqua, impiegare prodotti specifici

Tra le misure figurano una puntuale informazione e la collaborazione attiva dei cittadini a cominciare dall’eliminazione di acqua stagnante all’aperto e come ultima misura l’impiego di prodotti specifici. Che si tratti di balconi, cortili, giardini, orti, cimiteri o parchi, da maggio ad ottobre bisogna evitare assolutamente ogni ristagno d’acqua all’aperto. È necessario così eliminare i sottovasi oppure svuotarli regolarmente, svuotare annaffiatoi e secchi, abbeveratoi e ciotole d’acqua, smaltire pneumatici, vecchie bottiglie, lattine, vetri e sacchetti di plastica per evitare che si riempiano d’acqua piovana. Dove non è possibile evitare ristagni d’acqua, ad esempio tombini o scarichi, è necessario utilizzare larvicidi a cadenza regolare da maggio fino a ottobre. I larvicidi sono sostanze chimiche o biologiche che inibiscono lo sviluppo delle larve, la loro azione dura da una a quattro settimane. La scelta e l’impiego del larvicida deve essere effettuata con particolare attenzione, ulteriori informazioni si trovano sulla pagina dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima. Perché il trattamento sia efficace, i larvicidi dovranno essere impiegati nell’intera area urbanizzata. Ai Comuni spetta il trattamento sul suolo pubblico, mentre nelle aree private è compito dei proprietari privati.

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